sabato 29 agosto 2015

Candeline di Babele

Domani spegnerò le candeline. E quando qualcuno mi chiede "Quanti sono?" e io chiedo "Mamma, scusa in che anno sono nata?", capisco che sto più fuori di quello che sospettassi. Buona giornata ai miei lettori! Vi abbraccio tutti! G

giovedì 20 agosto 2015

Il grande ritorno, il reame di Albione e tanto altro!

 E nonostante il blocco della linea Internet, un breve soggiorno a casa di Tegolino... rieccomi qui! Mi dispiace averci messo tanto, ma l'importante è che non mi abbiate dimenticata, tra un tuffo in mare e l'abbuffata di Ferragosto!

Bene, partiamo dal principio: dove eravamo rimasti? Sì, vi ho salutato dalla biblioteca della meravigliosa, pulsante e accogliente università che ha ospitato il convegno. Che dire? E' vero che non sarei voluta tornare. Se prima dicevo che l'Inghilterra è nata per me, o meglio, io per lei, ora lo posso affermare con certezza.
Come riassumervi il convegno in due parole? Impossibile, credo. E' stata l'esperienza più formativa che abbia mai fatto fino ad ora. E non importa che ero la più giovane e la più inesperta, a districarmi tra conversazioni in hotel con altri medievisti e studiosi di tutto il mondo, a colazione, seduti intorno allo stesso tavolo dopo essersi scambiati un saluto neanche fossimo vecchi amici, scambiandoci opinioni sulle influenze shakesperiane sui romanzi della Austen, o su quanta modernità si riscontri nelle miracle plays, o a fare domande a mia volta ad altri studiosi dopo aver ascoltato i loro paper, cercando di trovare la via di mezzo nell'essere completamente alle prime armi e una medievista d'adozione, ma che si è guadagnata quel poco che sa.
Quello che più ho adorato del convegno e del regno di Albione è stata l'accoglienza e la cordialità con cui mi hanno permesso di partecipare e vivere quest'esperienza. E' vero che per loro tutti i partecipanti erano degli esperti, ma per me è stato un po' come entrare in una grande famiglia, dove tutti, con i loro sorrisi, con i loro accenti diversi, le storie diverse, le proprie personali opinioni e ricerche, mi hanno fatto sentire nel posto giusto, al momento giusto.
Il fatto che il mio moderatore si sia complimentato per averlo illuminato sul Doctor Faustus su aspetti che non aveva mai considerato (lui, uno dei migliori rinascimentalisti inglesi!) mi ha riempita di orgoglio. Credo di aver provato quello che prova un genitore quando il figlio si laurea o gli viene detto di avere il bambino più bello del mondo. Il mio bambino, la mia tesi, presentata a livello internazionale! Suppongo di averlo realizzato solo ora che è tutto finito!
L'ambiente del convegno è stato il più bello che abbia mai frequentato: non solo sessioni di ogni tipo ad ogni ora del giorno (sulla storia agraria, politica, economica, sul medievo nella pop culture, e così via) -ne ho ascoltata una sull'evoluzione della figura dei draghi e sul medioevo nell'espressionismo, fantastica- ma mille attività di ogni tipo, dalla fiera del libro, a quella dell'artigianato, da quella del libro usato, all'esposizione di armature, strumenti musicali, cibo e falconeria, che non ho potuto non visitare. In particolare, ogni anno gli organizzatori del convegno pianificano varie escursioni ed eventi a cui i delegati possono partecipare: la scelta mia e di Tegolino è caduta sulla visita al monastero cistercense più antico d'europa, Kirkstall Abby, e su un concerto di musica medievale e provenzale, che si è tenuto in una chiesa gotica. Joglaresa ci ha intrattenuto con canti provenzali e percussioni medievali, con la partecipazione di Nick Hennessy, un noto attore inglese, che ha fatto da storyteller per lo spettacolo: Joglaresa ha voluto celebrare i cento anni della Magna Charta con un concerto dedicato ai ribelli e alla ribellione contro la tirannia dei reali inglesi (numerosissime le canzoni su Robin Hood) e Nick ha inframezzato le canzoni con aneddoti su Robin Hood e altri fuorilegge.
Il cibo, poi, merita una nota d'onore; bando a chi dice che gli inglesi mangiano male. Io ho mangiato benissimo e anche (aggiungerei) troppo. Tegolino ha dato il meglio di sé, quando durante una delle suddette colazioni con una coppia texana e una coppia svizzera ( e annessi bimbi, con cui io, ovviamente, ho subito fatto amicizia, alternando inglese e tedesco e dispensando complimenti e pucci pucci nelle due lingue a destra e a manca) non solo ha fatto colazione con uova e fagioli (e mi chiedo ancora come è possibile che io abbia avuto il coraggio di dormirgli vicino la notte) ma ha praticamente formato un'alleanza con i mariti delle mie colleghe delegate, tutti e tre definendosi allegramente "house men".
Il tempo non mi ha assolutamente infastidito, benché, come dissi in fase valigia, lo temessi. Ha piovuto molto, la solita pioggia sottile inglese, quella che in pratica è acqua sospesa nell'aria e che respiri e fendi mentre cammini, e ho avuto molto freddo (c'erano 10°, quindi immaginate lo shock quando siamo scesi dall'aereo e ne abbiamo ritrovati 35° al ritorno, con i cappotti addosso), ma ho capito che vivrei con pinne e boccaio e mi farei crescere le branchie pur di stare lì per sempre.
Anche perché, nei due giorni di sole che abbiamo beccato, tutto sembra ancora più bello di quanto già non sembri con la pioggia. E' possibile? O sono io che sono di parte?
Il ritorno è stato tragico. E' stato come spostare il cervello su un'altra frequenza, una fatta di vacanze, studio per gli esami (quelli che meno mi interessano, poi) e banalità, mentre dentro ancora pulsavo come un corpo celeste in esplosione per tutto quello che avevo vissuto lì (dimenticavo, io e Tegolino siamo andati a vedere il film dei Minions in anteprima... non so cosa mi abbia più entusiasmato, se il film o il cinema, di cui posto una foto).
Con gli ultimi residui di entusiasmo, però, sono andata dalla mia relatrice a raccontare tutto nei minimi dettagli, a raccogliere ben 15 tomi per la tesi, tra cui alcuni dei suoi libri più preziosi e antichi, che mi ha prestato perché credo si riveda un po' in me, a sua detta 'un talento precoce', e che custodisco come i tesori nei film di Indiana Jones, con frecce avvelenate, coccodrilli e pareti che si restringono, e ad accettare, con il cuore in gola, di farle da assistente dal prossimo mese. Ma ci credete? Assistente, io! Ad esaminare studenti, correggere compiti, fare appelli, rispondere mail e, chissà, magari a tenere una lezione! Se mi avessero detto di aver vinto al lotto forse non avrei reagito come ho reagito dentro il suo ufficio.
Ho raccolto la mascella da terra e detto un 'sì' tremolante, con un sorriso ebete a 60 denti, sentendomi felicissima e idiotissima allo stesso tempo, e penso di essermi estraniata come in Io & Annie, ad osservarmi dall'esterno per sincerarmi di non comportarmi da idiota (tipo quando le ho quasi distrutto la stufetta, durante la tesi triennale).
Insomma, è stato un mese pienissimo, di quelli che forse non sarò mai in grado di mettere nero su bianco, ma spero di avervi comunicato almeno un decimo dell'entusiasmo e della felicità che ho provato ultimamente. E non ha prezzo, credo, quello che si prova quando fai quello che ami, nemmeno se un giorno non riuscirò a raggiungere quello per cui sto lavorando tanto. Credo che tutto questo varrà sempre più di una delusione.
Vi abbraccio tutti e vi lascio con qualche testimonianza del viaggio! A prestissimo (questa volta sul serio)!

La vostra entusiasta, impiastro, inglese d'adozione
G



La chiesa gotica in attesa di Joglaresa


Il cinema
Immancabile Afternoon Blend delle cinque

Yorkshire pudding modificato per le intolleranze alimentari