venerdì 31 luglio 2015

Coming soon

Sono viva. Stop. Domani vado ufficialmente in ferie. Stop.  La testa mi sfarfalla, il cuore l'ho lasciato nello Yorkshire. Grandi, grandi novità. A prestissimo, mi mancate tutti, dal primo all'ultimo. Un bacio al volo. Spero di aggiornarvi finalmente in un paio di giorni: buttate un occhio,  se non mi avete dimenticata, potrei sorprendervi. La vostra G.whol

domenica 5 luglio 2015

L'insostenibile pesantezza della valigia

Fare una valigia è un'arte. Ci vuole talento, inventiva, pazienza e una certa tendenza a guardare fuori dal quadrato.
E poi, io penso, ci vuole la coppia cromosoma XY.
Ebbene sì, gli uomini hanno più probabilità di saper fare bene una valigia di noi donne. E non mi vergogno ad ammetterlo! Tegolino ha già pronta la sua, con 4 magliette, un giacchino, due jeans e i suoi invidiatissimi 7 chili scarsi.
Per quanto riguarda la mia, ho più fattori contro che cospirano contro di me.
Il primo è che sono freddolosa e lì su a nord dell'Inghilterra le temperature sono pressocché primaverili (con picchi massimi di 23 gradi e tanta pioggia). Io sono una di quelle persone che il 15 Agosto, se tira vento, indossa il giacchetto di jeans, per intenderci. Dunque non ho potuto fare a meno di buttare in valigia un paio di cose più pesanti, in previsione dei due fattori sopracitati. Poi ho scelto un colore dominante (cosa neanche difficile, perché uso sempre gli stessi 2-3), il blu, in modo che tutto andasse con tutto e fosse intercambiabile come in Vesti Oscar (ve lo ricordate? Era uno dei miei giochi da tavola preferiti!), e ho infilato i calzini negli unici due paia di scarpe che ho portato. E con queste due trovate geniali mi sento abbastanza fiera di me stessa.
Il secondo è che viaggiamo con la famigerata, tanto odiata, discussa Ryanair. Ho già viaggiato con il signor Tony Ryan, ma mai per più di tre giorni, quindi le misure ed il peso del bagaglio a mano mi hanno un po' mandato in crisi. Non tanto per il peso del bagaglio a mano in sé per sé, ma per quello del secondo bagaglio a mano gratuito, che deve misurare massimo 35x20x20. Noi donne non siamo geneticamente programmate ad usare borse piccole. Quanto meno io. Le mie borse si aggirano sui 20-30 kg ciascuna, dimensioni circa quelle di un comodino. Per cui, dopo tante misurazioni (il metro fumava per quante volte l'ho tirato), ho raggiunto un accordo con una minuscola borsetta blu in cui, stile Tetris, ho infilato il sacchetto dei liquidi, il programma della conferenza di 350 pagine e 500 g, il portafogli, passaporto, le pillole per la mia allergia alimentare, l'adattatore, la bilancia da valigia e le carte di imbarco.
Preparare questa valigia mi ha messa a confronto con cose che non avevo mai considerato: gli oggetti proibiti a bordo.
Il deodorante? Eh no, è infiammabile, quindi o puzzi per una settimana o lo compri al primo supermarket che incontri in terra inglese. La lacca e la mia adoratissima spuma bio che rende i miei capelli meno simili ad una balla di fieno del deserto del Nevada? No, pure quelle infiammabili, quindi vale quanto detto su. Il temperino per la matita occhi? No, è una potenziale arma (ma di che?!), quindi tempera la matita fino a rendere la punta sottile come un ago, sperando di non doverla temperare per i restanti 5 giorni. Le pinzette per le sopracciglia? Ma anche no. Quindi o le radi a zero o speri che per 5 giorni non ti cresceranno arbusti simil-sahariani.
E in tutto questo, miei cari, ho il discorso scritto a metà, e non capisco perché mi venga il rifiuto al solo pensiero di scriverlo. E' la stessa sensazione quando finisco la prima grande studiata per un esame e poi devo ripetere ad alta voce tutto quanto per fissarlo nella memoria. Sono assurda, lo so.
Ad ogni modo, sto contando le ore ed i minuti al mio primo viaggio inglese (e anche il mio primo viaggio di lavoro!), con la stessa emozione di quando stai per incontrare un penfriend, o di un appuntamento al buio.
La mia penfriend mi aspetta e il mio discorso anche, dunque vi lascio tutti con un abbraccio e con la promessa (wifi permettendo) di battere un colpo da lì su il più presto possibile.
Vi abbraccio forte
La vostra G, anglofila cronica e piccola esploratrice del mondo