lunedì 29 dicembre 2014

Bilancio e bilancia, they say.

Alla fine di Dicembre, due parole sono degli evergreen: bilancio e bilancia.

La seconda, la più temuta, ha tristemente a che vedere con i tre giorni (che non sono mai 3) di abbuffate, in cui gozzovigliamo come se non ci fosse un domani. Diciamo che quest'anno, colpa di un torrone al cioccolato fondente senza lattosio, senza uova e senza l'animacciadellezozzerieloro, anche io evito di salirci. Probabilmente ci vorrà uno scavo archeologico per recuperarla da sotto l'armadio e per toglierci gli strati di polvere e sedimenti che si saranno formati, quando sarà il momento di risalirci sopra. Ma ora non me ne preoccupo.
Direi calzante quanto detto da un mio amico: ricordiamoci, dopo il 26, di rimettere la bilancia 10 chili indietro.

La prima parola, invece, la sento spesso in bocca a molti miei amici.
I bilanci di fine anno mi hanno sempre messo un po' di malinconia. Diciamocela tutta, non siamo mai contenti al 100% di quello che abbiamo o non abbiamo fatto. A volte rimpiangiamo di non essere stati abbastanza o di essere stati troppo, altre abbiamo il rimpianto di non aver detto/fatto/osato... come se poi quel passato sia un pantano da cui non riusciamo ad uscire.

Io quest'anno ho deciso di buttarmi alle spalle rimorsi e rimpianti. E' una cosa che ho iniziato quando sono tornata da Malta, dove di rimpianti e di rimorsi ne ho lasciati a vagonate, e ho deciso di fare ogni anno. Portiamoci dietro il bello, il brutto che ci ha dato qualcosa, ma ricordiamoci che il passato è, appunto, passato.

Nonostante l'anno duro e difficile, questo 2014 mi ha lasciato tante cose belle, altre pessime (ma tutti i mali non vengono per nuocere) e molte sorprese ancora da scoprire.
Ecco, questo duemilaquattordici si è impegnato fino all'ultimo e mi ha sorpreso con una borsa di studio arrivata molto prima del previsto (e che ci ha permesso di distenderci un pochino di più, almeno durante le feste) e una mail dall'Inghilterra che, in poche parole, mi dice di aver vinto un posto da conferenziere al prossimo International Medieval Congress.

Ovviamente, tra un salto di gioia e l'altro, il primo pensiero è stato: "Ma come farò a parlare davanti a millemila persone con un microfono, visto che la mia voce sembra quella di un cartone animato?"
Poi, la scrollata di spalle e una bella risata all' "Immaginateli tutti in mutande" di papà.

Per questo 2015 vi auguro di poter sempre ridere e "immaginare le difficoltà in mutande", la forza di cambiare ciò che potete e la serenità di accettare quelle cose che ci cambiano, spesso in meglio.

Auguri di buon anno a tutti voi!
Con affetto
G

(La foto l'ho scattata a Malta, due anni fa)

7 commenti:

minerva ha detto...

medieval international congress? sembra qualcosa di fantastico! <3 E poi aspetto le tue cronache fantozziane - sono sicura che lo saranno - del tuo viaggio in Inghilterra, perciò vedi di scrivere ancora, l'anno prossimo! :)
buonissimo anno, anyway, goditi il meglio da questo duemilaquindici.
Baci
Minerva

Francesco ha detto...

i bilanci sono elementi morfologici dominanti di noi blogger a fin anno!

che sia un buon 2014 per te e per i tuoi cari :-)

Francesco ha detto...

2015, sorry ! :-(

G ha detto...

Grazie ragazzi! :) Minerva, non temere, il mio bisogno patologico di comunicare vi costringerà a sopportarmi ancora a lungo! :-)
Buon anno anche a te e alle persone a te care, Francesco! :-)

Federica ha detto...

fantastico!!!!!!!!

son curiosa di sapere come sarà!!!!

Francesco ha detto...

Ma non dovevi cancellare il tuo bel commento!

G ha detto...

Francesco, in realtà l'ho cancellato per sbaglio, oggi sto litigando con tutta la tecnologia del mondo! :-(