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Capodanno è andato. La location quest'anno è stata apprezzatissima; un
piccolo rustico con tanto di caminetto e karaoke. Unico problema? Se
uscivi fuori pareva di stare in Transilvania. Probabilmente la
vicinanza col cimitero (i lumini si vedevano in lontananza abbastanza
distintamente) non ha aiutato. Io e Tegolino siamo rientrati alle sei,
fieri, per una volta, di non esserci ritirati alle undici come Sandra e
Raimondo.

Ecco,
tra un limoncello e un Franciacorta, l'agitazione generale era
palpabile. Un po' perché Herr P. è tornato e si è ritrovato con due
coppie di amici su tre che convivono bellamente, un po' perché è stata
una sorpresa per tutti che Gnappetta sia andata a convivere con il suo
ragazzo in quattro e quattr'otto (diciamo quasi da quando si sono
conosciuti).
Ora, il nodo gordiano sta nel fatto che tra lei e lui corrono 12
anni di differenza: lungi dall'essere bigotti o ipocriti, anche perché i
nostri amici che ci hanno ospitato hanno anche loro un piccolo divario
di età, la cosa ci ha lasciato tutti un po' perplessi. Me per prima,
perché Gnappetta per me è come una sorella. Siamo tanto uguali quanto
diverse, e per dirla in maniera spicciola, lei è il cuore e io il
cervello. Lei mi spinge a credere nella forza dei sentimenti lasciati a
briglia sciolta e nell'infallibilità dell'istinto, e io difendo il
lucido raziocinio, l'ordine, la logica dei sentimenti. Lei è un palloncino e io il peso che le impedisce di volare via. Le famose due facce della stessa medaglia.
Quello
che più mi preoccupava all'inizio, quando mi disse che aveva conosciuto
questo ragazzo, era il fatto che (chiamatemi pure Matusa) dodici anni, a
questa età, a me sembrano proprio tanti. A 24 anni si hanno e credo si
debbano avere le vele spiegate, mentre Gnappetta in cinque mesi è già
passata oltre, all'età della casa, delle cene dagli amici di lui e dalla
sua famiglia, ai bisticci, ai lavori per sistemare casa, al metti
l'acqua per la pasta che sto rientrando, al sapone Nelsen in offerta,
alla lavastoviglie serie A a risparmio energetico.
Intendiamoci, anche S. ed E. ora convivono, ma loro stanno insieme da anni luce e sono tutt'altro discorso.
E
io la vedo innamorata, ma la vedo anche un po' spenta, soffocata dai
mille impegni, dallo studio, dal lavoro, da una relazione che a suo dire
non è propriamente spensierata come potrebbe essere quella di una
ragazza della sua età, ma con una persona impegnativa, che a volte mi
sembra indifferente ai sacrifici e agli sforzi di lei.
Insomma, ieri sera eravamo tutti trepidanti, perché in sei mesi nessuno, nemmeno io, aveva mai conosciuto Lui.
E alla fine è andata, ci siamo divertiti, anche se gli avrò sentito
pronunciare in totale cinque frasi, e non ho ben capito che tipo sia, se
forse questo divario di età abbia pesato oppure no, se forse non ci
siamo interessati abbastanza (ma poi, che domande posso fare ad uno che
sa che io so perché Gnappetta mi ha già raccontato tutto di lui? In
questi casi che si fa? Si domanda lo stesso?).
Sostanzialmente
più che la cena per farlo conoscere a noi, è stata una cena per farci
conoscere noi: noi siamo così, forse ancora troppo ventiquattrenni,
forse troppo goliardici, forse troppo semplici, poco impegnativi, troppo
tarallucci e vino, troppo facciamo un brindisi alla nostra e a chi ce
vo' male, troppo abbiamo mille piani per il futuro e speriamo ancora di
potercela fare, troppo abbiamo convissuto o conviviamo eppure rimaniamo
come Sandra e Raimondo più che come Pina e Fantozzi.
Io
lui non l'ho capito, ma spero che abbia capito noi, che abbia capito
me. Che sappia bene quanto amo Gnappetta e in quanti pezzi potrei
spezzargli le zampette se la trattasse male. Ma più di tutto, io spero
che abbia capito lei, che sappia quale privilegio sia
stare con una persona così pura, così volitiva, che dopo aver sofferto
tanto crede ancora nel darsi incondizionatamente, sempre.
Spero di poter essere sorpresa in positivo.
Mi preoccupo come mia madre.
Sono diventata peggio di mia madre.
Oddio.
2 commenti:
Se consideri male un 36 enne pensa me che ne ho 48!
Ma l'età mi ha colpito relativamente! Diciamo che è il non dimostrarli, a volte, che mi preoccupa!
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