sabato 10 gennaio 2015

La cena per farCi conoscere

Procediamo per punti:

-il Capodanno è andato. La location quest'anno è stata apprezzatissima; un piccolo rustico con tanto di caminetto e karaoke. Unico problema? Se uscivi fuori pareva di stare in Transilvania. Probabilmente la vicinanza col cimitero (i lumini si vedevano in lontananza abbastanza distintamente) non ha aiutato. Io e Tegolino siamo rientrati alle sei, fieri, per una volta, di non esserci ritirati alle undici come Sandra e Raimondo.

-Ieri sera siamo stati a cena da una coppia di amici. Hanno da poco ristrutturato una piccola casetta e si sono trasferiti lì, per cui ci siamo riuniti noi quattro, Herr P., il nostro amico che studia in Germania e che è tornato per le vacanze, e la mia amica Gnappetta e il suo misterioso fidanzato.
Ecco, tra un limoncello e un Franciacorta, l'agitazione generale era palpabile. Un po' perché Herr P. è tornato e si è ritrovato con due coppie di amici su tre che convivono bellamente, un po' perché è stata una sorpresa per tutti che Gnappetta sia andata a convivere con il suo ragazzo in quattro e quattr'otto (diciamo quasi da quando si sono conosciuti). 
Ora, il nodo gordiano sta nel fatto che tra lei e lui corrono 12 anni di differenza: lungi dall'essere bigotti o ipocriti, anche perché i nostri amici che ci hanno ospitato hanno anche loro un piccolo divario di età, la cosa ci ha lasciato tutti un po' perplessi. Me per prima, perché Gnappetta per me è come una sorella. Siamo tanto uguali quanto diverse, e per dirla in maniera spicciola, lei è il cuore e io il cervello. Lei mi spinge a credere nella forza dei sentimenti lasciati a briglia sciolta e nell'infallibilità dell'istinto, e io difendo il lucido raziocinio, l'ordine, la logica dei sentimenti. Lei è un palloncino e io il peso che le impedisce di volare via. Le famose due facce della stessa medaglia.

Quello che più mi preoccupava all'inizio, quando mi disse che aveva conosciuto questo ragazzo, era il fatto che (chiamatemi pure Matusa) dodici anni, a questa età, a me sembrano proprio tanti. A 24 anni si hanno e credo si debbano avere le vele spiegate, mentre Gnappetta in cinque mesi è già passata oltre, all'età della casa, delle cene dagli amici di lui e dalla sua famiglia, ai bisticci, ai lavori per sistemare casa, al metti l'acqua per la pasta che sto rientrando, al sapone Nelsen in offerta, alla lavastoviglie serie A a risparmio energetico.
Intendiamoci, anche S. ed E. ora convivono, ma loro stanno insieme da anni luce e sono tutt'altro discorso.
E io la vedo innamorata, ma la vedo anche un po' spenta, soffocata dai mille impegni, dallo studio, dal lavoro, da una relazione che a suo dire non è propriamente spensierata come potrebbe essere quella di una ragazza della sua età, ma con una persona impegnativa, che a volte mi sembra indifferente ai sacrifici e agli sforzi di lei.
Insomma, ieri sera eravamo tutti trepidanti, perché in sei mesi nessuno, nemmeno io, aveva mai conosciuto Lui. E alla fine è andata, ci siamo divertiti, anche se gli avrò sentito pronunciare in totale cinque frasi, e non ho ben capito che tipo sia, se forse questo divario di età abbia pesato oppure no, se forse non ci siamo interessati abbastanza (ma poi, che domande posso fare ad uno che sa che io so perché Gnappetta mi ha già raccontato tutto di lui? In questi casi che si fa? Si domanda lo stesso?).
Sostanzialmente più che la cena per farlo conoscere a noi, è stata una cena per farci conoscere noi: noi siamo così, forse ancora troppo ventiquattrenni, forse troppo goliardici, forse troppo semplici, poco impegnativi, troppo tarallucci e vino, troppo facciamo un brindisi alla nostra e a chi ce vo' male, troppo abbiamo mille piani per il futuro e speriamo ancora di potercela fare, troppo abbiamo convissuto o conviviamo eppure rimaniamo come Sandra e Raimondo più che come Pina e Fantozzi.
Io lui non l'ho capito, ma spero che abbia capito noi, che abbia capito me. Che sappia bene quanto amo Gnappetta e in quanti pezzi potrei spezzargli le zampette se la trattasse male. Ma più di tutto, io spero che abbia capito lei, che sappia quale privilegio sia stare con una persona così pura, così volitiva, che dopo aver sofferto tanto crede ancora nel darsi incondizionatamente, sempre.

Spero di poter essere sorpresa in positivo.

Mi preoccupo come mia madre.
Sono diventata peggio di mia madre. 
Oddio.

2 commenti:

Francesco ha detto...

Se consideri male un 36 enne pensa me che ne ho 48!

G ha detto...

Ma l'età mi ha colpito relativamente! Diciamo che è il non dimostrarli, a volte, che mi preoccupa!