lunedì 14 marzo 2016

Un filo rosso ciliegia


Guardavo le foto di noi due, le pose buffe, le facce più tonde, i sorrisi più timidi dei primi scatti insieme, con le rovine alle nostre spalle, qualche bacio, la mia foto preferita, in cui tu suoni la chitarra e io ti abbraccio, quei terribili pantaloni giallo fosforescente che portavi sempre, i miei boccoli più lunghi, quella maglietta blu che adoravo mettere, perché mi baciavi sempre le spalle scoperte, il naso spellato della nostra prima vacanza insieme.
Poi ho pensato a tutti i luoghi, alle cose fatte, ai musei visitati (ti ricordi quello dell'Oriente, dove ero rimasta incantata a guardare le porcellane cinesi? e quello della musica, dove tu mi spiegavi come funzionava la chitarra a sette corde? e quello d'arte contemporanea, dove ho passato quindici minuti dentro quell'installazione luminosa che odiavi tanto?), alle persone che hanno vissuto con noi giorni e notti, alle lezioni insieme, alla laurea, al nostro anno maltese, a quando abbiamo visto I Masnadieri a teatro, a quella prima notte, in cui ho capito che, vicino a te, il buio non mi faceva più così paura.
E ho sentito che il mio cuore è sempre teso verso di te. Ovunque sei, per quanto tempo starai via, il mio cuore è con te. Dovrà passare un altro anno e mi manchi tanto, ma c'è un filo, me lo immagino rosso ciliegia, che lega le nostre giornate, i nostri malumori e le gioie quotidiane. Se lo tiri, puoi sentirmi vicina. Se lo tiro, posso sentire il tuo respiro.

domenica 6 marzo 2016

Cose di cui mi sono resa conto in questi giorni

Cose di cui mi sono resa conto in questi giorni:

-essere assistente è faticoso. Ci sono tante cose in ballo, tipo la fiducia della Mente, bilanciare l'essere quel mezzo gradino sopra gli altri studenti e il non diventare un Cerbero a tre teste, fare mille cose, cercare anche di anticipare le richieste della Mente e quindi farne altre mille, e perfezionare la faccia da poker quando ti ritrovi in cattedra e davanti a te ci sono la cazzuta, la dolce, la romana de roma e l'allegra del sud, più le tue compagne con cui, parallelarmente, segui gli ultimi due corsi della carriera universitaria (ma da studentessa). Pensavo che avrebbe comportato una qualche spaccatura, che sarebbe stato difficile e che molti l'avrebbero vista come un affronto alle regole, ma il solo guardare il sorriso incoraggiante dell'allegra del sud, anche detta Gemella (tutti i professori sono convinti che siamo sorelle, perché ci somigliamo tantissimo), e percepire come i miei occhi le cerchino quando qualcosa fa ridere o quando devono assolutamente appuntarsi qualcosa di importante, beh, ha fugato i dubbi. Per ora.
Poi ovviamente ci sono i lati superpositivi, tipo poter consegnare pezzi della tesi in privato, senza fare ore ed ore di fila al ricevimento, e avere un feedback molto più spassionato e istantaneo nei momenti più impensabili, tipo la pausa durante la lezione o il percorso dallo studio all'aula. 

-forse questa tesi non è così disastrosa come pensavo. Ho avanzato un'ipotesi rischiosa, da prendere con le pinze e da presentare per iscritto con altrettanta chirurgica cautela. Se andrà in porto, sarà un po' il rock and roll degli studi shakespeariani, ammesso e non concesso di raggiungere un giorno tanta visibilità ed approfondire ulteriormente lo studio. Ad ogni modo, la Mente è entusiasta, e, considerando che mi aveva rifiutato l'argomento non appena glielo proposi per poi ripensarci, questo è decisamente un buon segno. 
Dopo aver delineato lo scheletro, poi, tutto comincia ad avere molto più senso nella mia testa, cosa che prima forse non potevo dire.

-generalmente siamo felici per i baci dati. Tipo, io sono felice che quel giorno ormai lontano Tegolino mi abbia baciata. Ma davvero davvero davvero felice. Però sono anche felice che il mio migliore amico non lo abbia mai fatto. Un Gigante è per la vita. O forse si può avere un solo Gigante nella vita e quindi te lo devi tenere stretto. Sta di fatto che è davvero confortante avere un amico vicino, che torna dagli States e ti porta una maglia, ma non si scorda la cartolina che gli avevi chiesto in principio, e che porta un bustone di caramelle per la prima serata cinema. Insomma, sono felice di poter contare su di lui.

-non riesco mai a scrivere i post che vorrei. Ne ho tanti in bozza, ma ho altrettante traduzioni (sono entrata da poco nel mitico mondo della traduzione occasionale freelance), lavori per il convegno e studio arretrato da fare, quindi niente, resto una blogger sconclusionata e tapina.

Vi lascio con Bob e con questa canzone, che ho sempre immaginato un po' come colonna sonora del mio cervello iperattivo. 
Un abbraccio globale!