lunedì 7 novembre 2016

Un sottopasso tra wasabi e castagne



Ho dato un taglio ad abitudini malsane, che stavano lentamente inghiottendo tutta la mia positività. La mia routine è caotica come sempre, ma stamani facevo caso a quanto è intessuta di dettagli di cui, mi sembra, sono l'unica ad accorgersi.
Il treno iperaffollato, fatto di teste chine sui cellulari e sui tablet, e quel sorriso complice di un ragazzo, lo stesso ogni mattina, che si scompiglia i ricci scuri e mi mostra la copertina del libro che legge, dopo che la prima volta che l'ho incontrato mi ha colta in castagna a cercare di sbirciare che libro stesse leggendo. È il mio vizio segreto. È un lettore settimanale come me, ogni settimana ci scambiamo un sorriso e un'alzatina di copertina per vedere a che punto siamo di cosa. E non ci parliamo mai. Ci piace così.
Poi l'odore di wasabi della stazione centrale, stranissimo e confortante, ormai, perché significa che ci sono arrivata in tempo.
Poi prendere la coincidenza usando il sottopasso, che è più veloce e facile, e che ho scoperto due mesi fa dopo anni. La gioia delle piccole cose, praticamente.
E poi la stazione della città in cui lavoro, che profuma di castagna anche se è quasi sul mare, e non so perché. E il tragitto in autobus dove posso ascoltare la mia dose di musica, che oggi vi lascio per fare il viaggio insieme.

Buona giornata amici miei.
Sempre vostra,

G