domenica 25 ottobre 2015

Contorni definiti

Non so bene come ricominciare a scrivere qui. La pausa è stata lunghissima, lo so, e per la prima volta voluta. Mi sembrava di aver bisogno di un po' di tempo per assorbire tutti i cambiamenti e le cose che mi sono successe nell'ultimo mese. Forse è la mia mania di dover sempre definire tutto, di tracciare contorni chiari e ben marcati per poter dare un nome alle cose che vedo e non farmi travolgere dal fiume in piena. Non volevo scrivervi qualcosa e poi doverla smentire, rivalutare, correggere qualche post dopo. Volevo che la prima parola su certi argomenti fosse l'ultima. Probabilmente è utopia, ma rispetto a come stavo qualche settimana fa, sono già un passo avanti.
La vacanza a Londra è stata fantastica. La prima dove non ci ho messo la testa, ma il cuore. O almeno dove mi è capitato che cuore e testa si sovrapponessero, e quindi di fare ciò che dovevo e ciò che volevo ad ogni costo allo stesso tempo. Vi risparmio i dettagli sui luoghi che sicuramente avrete visitato ben prima di me e mi concetro su qualche dettaglio, come, che so, i rintocchi del Big Ben al tramonto, sul Tamigi, che mi hanno trasmesso una sensazione strana, un calore familiare, l'impressione di essere a casa; il B&B in cui siamo capitati dopo una prenotazione misteriosamente scomparsa, vecchio di 150 anni, con annessi i fantasmi che scendevano le scale scricchiolanti, i muri borgogna e cornici d'oro appese ovunque (insomma, a me sembrava proprio una casa di appuntamenti); il Richard II visto al Globe, da dove sono uscita, tre ore in piedi dopo e ghiacciata fino alle ossa, con un sorriso fino alle orecchie; oppure il Macbeth visto in un teatro sopra un gastropub dove ho mangiato, a tempo di record, il pollo più squisito che abbia mai mangiato, e dove ho subito il primissimo tentativo di abbordaggio da un tizio inglese, che nella pausa mi ha chiesto cosa pensassi dello spettacolo; oppure, ancora, la pioggia a Notting Hill, mentre cantavo la colonna sonora del film sotto l'ombrello; o il Macbeth con la Cotillard e Fassbender visto al cinema, e la santa pazienza di Tegolino che non dice mai no, nonostante si stesse addormentando in piedi; o il cuore a mille alla vista del Folio di Shakespeare nella British Library; o il sushi a King's Cross, gli scoiattoli amici, la foto con Herny VIII da Madame Tussaud's e il the e i polpacci doloranti, e l'acqua calda che mancava nell'hotel, e la paura del fantasma, e restare quasi subito senza soldi e spendere 10 pound al giorno per mangiare.
Tornare è stata un'impresa. E ci/mi aspettavano mille cose.
Un colloquio di lavoro, di un lavoro che mi serviva e che, dopo il primo turno da 8 ore in cassa abbastanza traumatico, aveva iniziato a piacermi, finché il professore dell'unico corso che mi è rimasto mi ha detto, molto democraticamente, che se non avessi frequentato non potevo sostenere l'esame. E quindi ho rinunciato, riservandomi di aiutare occasionalmente finché non sarò più libera e disponibile. La crisi, ovviamente, è arrivata subito e prepotente. Come si fa non sentirsi una figlia degenere se si rifiuta un lavoro che salverebbe un po' le cose in casa? Mi chiedo tutti i giorni, da quando ho detto no, se ho fatto la scelta giusta o se avrei potuto sforzarmi di più, essere meno egoista o fare andare le cose diversamente per il bene di tutti. Non so.
Continuare a fare da assistente, e a conoscere la mia relatrice che, giorno per giorno, impara a conoscere me e si riferisce a me come "Cordelia", "so young and true". Grazie a lei sto imparando sempre più come amare quello che amo, e a prendermene più cura.
Tegolino che a Febbraio partirà per la Germania, e starà 4 mesi lì per lavoro, sperando che ci resti e lo prendano definitivamente. E io che vorrei essere a casa ogni sera, quando tornerà, per farmi raccontare tutto, com'era a Malta, ma che dall'altra parte lo metterei sull'aereo anche domani, se ciò volesse dire fargli fare un'esperienza da solo, a tu per tu con se stesso e tutto ciò che comporta. So che al suo posto io vorrei essere lasciata sola a fare quello che devo e voglio fare, quindi, Tegolino, tanto so che leggi, metti quelle chiappe sull'aereo e sbrigati a partire!
E sentirsi sempre come in mare aperto, con la testa all'insù per poter respirare, ma accecati dal sole, nuotare verso mari ancora più profondi, un nodo attorno al cuore che in certi momenti si stringe così forte che quasi lo sento spezzarsi e in altri si allenta e mi lascia col dubbio che io un cuore ce lo abbia davvero.

Nonostante la calca nella testa, vi ho pensato, mi siete mancati tutti e spero che sappiate che sono felice di essere tornata a parlare con voi.
Vi lascio qualche foto della vacanza e spero di leggervi presto.
Un abbraccio
G
St. James Park - Duck Island


Staring at the Globe in awe


Il pollo migliore del mondo

Atmosphere - National History Museum

Richard II al Globe

Globe

Wasabi at King's Cross

Notting Hill

The in Notting Hill




18 commenti:

Mariella ha detto...

Ragazza bella segui il tuo cuore. ho letto tutto d'un fiato. E dato che(come hai scritto tu) amo quella città mi è sembrato quasi di accompagnarti. Il Globe, quanti ricordi. Ora, dopo avere rinunciato al lavoro per il tuo futuro, che è quello che conta, respira. A fondo. Preparati a giorni lunghi che passeranno vedrai. Un in bocca al lupo a te e a Tegolino anche per il suo di futuro. Bentornata!

G ha detto...

Grazie Mari :-) non trovi che il Globe sia magnifico? Hai mai visto qualcosa lì?
Hai ragione, sarà un anno lungo e molto faticoso, ma ho voglia di immergermi e spero di compensare questo no!
Un abbraccio!

Francesco ha detto...

Comunque sia il futuro, cercate di stare assieme tu e lui

G ha detto...

È il tuo lato romantico che viene fuori :-)
Lo spero, la volontà c'è tutta!

Mariella ha detto...

Mai visto nulla, solo visto.
Un bacio.

Mariella ha detto...

Vabbè specifichiamo:
non ho mai visto uno spettacolo, l'ho solo visto dall'esterno una sera.
Ma lo conosco bene... riminiscenze.

Alligatore ha detto...

Belle immagini (mitica la statuina di Mr Bean, che prenderei subito ... quella della regina non mi interessa, ma la regalerei, forse).

G ha detto...

Mi hai fatto fare una bella risata :-)
Bacio a te!

G ha detto...

Vero, Alli? Anche io lo avrei preso, se non avessi finito le sterline così subito! :-D

Federica ha detto...

quelle statuine le voglio :)

G ha detto...

La prossima volta ne riporto a quantità industriali! :-D

Silvia Pareschi ha detto...

Ehi, non perdere mai questo entusiasmo! :-)

Nella Crosiglia ha detto...

Bella che sei piccolina mia quando parli della tua Inghilterra come fosse una parente amica con pregi e pochissimi difetti che diventano poi girati dall'altro lato pregi pure questi.
E povero Tegolino, lascia che abbia i suoi tempi nella severa Germania, che poi inghiottito dalla severità teutonica, troverà ben poco spazio per sognare ma sicuramente per camminare da solo, lì nessuno ti porta.
Ti stringo fortissimo bella mia G. , sai quanto ti voglio bene e bentornata finalmente!

Phiiiibi. ha detto...

A me non mi hai portatoooo c.c sei sempre la più coccola! Bella G. **

G ha detto...

I solemnly swear! :-D

G ha detto...

È proprio come hai detto tu, verrà inghiottito e sono felice per lui, ma spero che saprà prendersi cura di sé e non dimenticare la testa in giro, senza me che gli faccio da agendina! :-)
Ti voglio bene anche io, Nellina!

G ha detto...

La prossima volta ti metto in valigia! :-) ci vieni, Phi???

Kanachan ha detto...

Quanto vorrei tornare a Londra... mi manca davvero... ma perchè me ne ritorno a Parigi?!? Ah sì... mi costa meno! ;)
No, ma, carino il tuo professore... magari riesci a trovare qualcosa per il fine settimana, quando non ci sono lezioni, ma so benissimo quanto sia duro lavorare e studiare contemporaneamente.... Sappi comunque che qui si fa il tifo per te e per Tegolino!!!
Un abbraccio!