venerdì 3 aprile 2015

Perdono e castigo

King Lear Act 1.1.
Avevo in mente di scrivere mille mila post di risposta ai bellissimi premi che mi sono stati conferiti, di cui ringrazio di cuore La Folle.
Però una combinazione di fattori mi ha fatto cambiare idea e optare per uno stream of consciousness dei miei per riflettere su qualcosa che mi è successo ultimamente.
Mercoledì ero a lezione di letteratura inglese (stiamo leggendo e commentando il King Lear), quella che preferisco e che più mi rilassa. Mi piace il modo in cui i versi si posano nella mia testa come fiocchi di neve La professoressa legge, legge, legge, e io assorbo come una spugna, come un prato su cui cadono le foglie rosse degli alberi in autunno. Ha un effetto catartico su di me. E mercoledì siamo arrivati a leggere il quinto atto, proprio il momento in cui Lear finalmente riabbraccia Cordelia. Il re è ridotto ad uno stato infantile, è disilluso, riconosce di aver recato un grave torto nei confronti della sua figlia minore, che ha diseredato perché incapace di professargli il suo amore apertamente e con magniloquenza. Eppure, quando Lear le chiede perdono, lei lo rassicura che non c'è nulla di cui deve perdonarlo.
CORDELIA 
  O, look upon me, sir,
And hold your hands in benediction o'er me:

No, sir, you must not kneel.
 LEAR 
Do not laugh at me;
For, as I am a man, I think this lady
To be my child Cordelia.

 CORDELIA 
And so I am, I am.
LEAR 
Be your tears wet? yes, 'faith. 
I pray, weep not: 
If you have poison for me, I will drink it. 
I know you do not love me; for your sisters 
Have, as I do remember, done me wrong: 
You have some cause, they have not.
CORDELIA 
No cause, no cause.

Pensavo a quanto è difficile essere come Cordelia. Shakespeare non ci sottoponeva questi grandi esempi di umanità (nel bene e nel male) per dare un giudizio sulla natura umana, ma perché voleva rappresentarla a 360 gradi. Ed effettivamente, ho conosciuto tanti Lear, tanti Edmund, tanti Othello e Iago, moltissimi Macbeth, ma poche, pochissime persone che fossero così generose e indulgenti come Cordelia.
Io per prima, ovviamente, che ultimamente sono molto più simile al vendicativo Edmund. Non si può ignorare il fatto che scrollarsi di dosso un torto, quando lo si subisce, è difficilissimo. Anzi, ancora di più quando chi lo subisce è una persona che ami, che fa tanto per non farti mancare nulla, e che viene addidata in malo modo.
Forse, come dice Lear, non si puòl diventare saggi se prima non si diventa vecchi. E quindi magari la saggezza arriverà quando sarò una vecchia nonnina gelosa dei suoi libri e dei suoi nipoti. Chissà.

Vi lascio con l'augurio di passare questi giorni di festa con le persone che amate, di mangiare cose buone, di ridere, essere felici e vi auguro che nessuno si metta tra voi e il sole!
Un abbraccio
G

P.s. Meritano una menzione le ultime chiavi di ricerca:
-come schiarire le lentiggini (eh?)
-perdersi in Erasmus (non ho ben capito se in senso lato o in senso metaforico)
-Dr.House è fico
-fare la spacccatrta in autobus (che? che devi fare in autobus?)

14 commenti:

Francesco ha detto...

auguri anche a te e a....tegolino ! :-)

Mariella ha detto...

Una volta ero più vendicativa. Difficilmente dimenticavo i torti subiti.
Con la "vecchiaia" cerco semplicemente di liberarmi della zavorra...
Un abbraccio G. Serena Pasqua a te.

Nella Crosiglia ha detto...

Bella la mia G, sempre spontanea,diretta, adorabile...
E' difficile scrollarsi di dosso la vendetta di qualsiasi natura essa sia...senza sapere poi che il silenzio è il miglior sistema...
Una meravigliosa Pasqua per te , amica mia cara!

Patalice ha detto...

...si, il dottor house è fico davvero...
comunque anche a me piacque moltissimo re lear, quando l'analizzai a letteratura inglese... trovai perfino bello il nome cordelia!

G ha detto...

Grazie Francesco! Anche a te e ai tuoi cari, anche da parte sua! ;-)

G ha detto...

Mi ispirerò alla tua saggezza, o almeno ci proverò, Mari :-)
Tanti auguri anche a te e un abbraccio forte!

G ha detto...

Quanta ragione hai, cara Nella mia, e quanta strada ho davanti prima di sperare di domare il mio demone Apollion! Serena Pasqua a te, dolcissima e preziosa amica!

G ha detto...

Concordo...e poi quel suo accento british poco camuffato...aaaaah!
Ma sai che a me piace tanto? E molto anche Regan? Goneril proprio no!
Auguri di buona pasqua, Pata! Un abbraccione!

Federica ha detto...

auguri G... e che tu possa perderti -in senso metaforico- tra i tanti ricordi dell'erasmus e i desideri per il futuro!

G ha detto...

Grazie Fede! Tanti auguri anche a te per una pasqua all' insegna della felicità e della serenità! Un abbraccio!

Alligatore ha detto...

Su Shakespeare sono parecchio ignorate(a parte le riduzioni cinematografiche e qualche bella rappresentazione teatrale, Il mercante di Venezia con Orlando su tutte, davvero bravo), ma sulle chiavi di ricerca sono esperto (ogni tanto ci faccio un post), e ti dico: inutile scervellarsi su cosa "attragga" lettori nei nostri blog ;)

Unknown ha detto...

Sono risorta dalle coperte influenzate e dalle pasquali mangiate, sicchè auguri in ritardoXD Comunque, riflettendo, è così difficile far finta di niente quando si subisce un torto, io certe volte proprio non ce la faccio. Non sono una persona vendicativa ma ecco, porgere l'altra guancia non mi riesce.Non credo che sia una questione di maturità quanto di approccio alla vita. Non so se vorrei essere così buona, anche se questo genere di personaggi mi hanno sempre affascinata per la loro immensa dignità e bontà d'animo.

G ha detto...

Che mistero, Alli! :)
Ti consiglio "Hamlet" di Kenneth Branagh...è superlativo, come tutti i suoi film!

G ha detto...

Mi chiedo se esistano davvero, da qualche parte del mondo!
Povera, influenzata? :( non so come, questo inverno l'ho scampata!!!