martedì 15 settembre 2015

Un brivido per regalo!

Tutto è nato dall'ultimo post di Moz, su di un fantasma dispettoso (che io ho elegantemente soprannominato Fantasma Formaggino).

Visto che, credo (ovviamente, non posso averlo visto, ma ho avuto la netta sensazione che fosse così!), aveva gli occhi a cuoricino, e mi ha chiesto di parlarne meglio in un post...eccolo qui!
Mozzino, è tutto tuo!

Dunque, alcune premesse sono dovute.
Io sono una fifona incredibile. Giuro. Roba che a 10 anni mi hanno raccontato la trama dell'Esorcista, e ho dormito per un anno nel lettone dei miei. 
La letteratura inglese è intessuta di fantasmi e di confronti con il paranormale, come Banquo o il Re di Danimarca, oppure i fantasmi di Dickens, o i demoni delle morality e di Faustus, o ancora gli ambigui personaggi di The Turn of the Screw di Henry James (leggetelo, se non lo avete fatto, è sublime!). Insomma, tutti questi mi affascinano, ma, da anglista quale sono, semplicemente per il fatto di essere costruiti, perché sono personaggi indimenticabili, enigmatici e oscuri. Li amo perché sono artifici sopraffini.

Il mio primo (e direi unico, con una certa vergogna) film dell'orrore è stato The Woman in Black e solo perché era ambientato nelle campagne inglesi, altrimenti ne avrei fatto volentieri a meno. Mamma e babbo ancora mi prendono in giro per l'urlo isterico che ho tirato quando il fantasma esce all'improvviso da un muro. Eh, beh. Ognuno ha i suoi talenti.

Proprio a causa della mia fifonaggine acuta, appartengo a quel gruppo di persone che "non mi voglio porre il problema dell'esistenza del paranormale, perché se solo subodorassi qualcosa passerei una vita nell'insonnia". Sostanzialmente se qualcuno un giorno mi dicesse che è scientificamente provato che i fantasmi esistono, mi tapperei le orecchie e comincerei ad urlare "Non sento niente, non ti sento!", più o meno come nel video che vi posto (qui).

Eppure, credo che una volta o due mi sia capitato di confrontarmi con qualcosa che normale proprio non è: la sera della morte di mia nonna, a cui ero legatissima, ero a letto, distrutta tra il pianto e la stanchezza della giornata. Guardavo il soffitto e cercavo di dare un senso alla cosa. Poi, giratami sul fianco a fissare il vuoto, sento qualcuno che mi bacia la guancia. Un tocco leggero, ma distinto, chiarissimo. Alzo la testa, ma non c'era nessuno in camera. Ecco, io ci metterei la mano sul fuoco, nonostante il mio essere un'agnostica del paranormale, che quel bacio era di mia nonna.

Poi, un altro episodio, molto meno rassicurante, è successo ai miei mentre ero in Erasmus, e i due maledetti me lo hanno detto solo un anno dopo. Mio padre dormiva sul letto, mamma guardava la tv in soggiorno. Insomma, mio padre sente camminare sul letto, come se qualcuno vi fosse salito e fosse in piedi. Inizialmente ha liquidato la cosa pensando che fosse il nostro cane (nome in codice da oggi: Pagnotta), ma poi, quando mia madre è andata a letto, ha scoperto che Pagnotta era sul divano con lei e che sul piumone c'erano delle impronte, delle "buche" come se qualcuno vi fosse stato appoggiato.
Qui Beckett ci si sarebbe fatto un paio di risate, visto che mio padre è cardiopatico e per poco non gli prende un coccolone.
La cosa si è ripetuta ancora e ancora, e solo ora mi hanno confessato che è andata avanti per mesi, anche quando sono tornata io da Malta.
E cosa ancora più tragicomica, è che tre giorni fa io e Tegolino abbiamo dormito su quel letto per tre giorni, perché i miei erano via. Ecco, io non ho avuto il coraggio di dirglielo e ho faticato ad addormentarmi... Quindi... Tegolino, se mi leggi, beh, ora lo sai. Se non mi leggi, beh, almeno uno dei due farà sempre sogni tranquilli sul quel letto.

E poi giungiamo al mistero della casa qui sopra, che vedo tutti i giorni nei miei viaggi interminabili verso l'università: dicevo a Moz che ha avuto tantissimi proprietari, ma nessuno è mai riuscito a portare a termine il lavoro di ristrutturazione, perché ogni mattina i muri abbattutti tornavano su, le impalcature venivano smontate, gli strumenti scomparivano e tutto tornava come se non fosse passato nessuno. Insomma, dopo una decina d'anni l'hanno abbandonata a sé stessa, ma la cosa più singolare è che nel parco che la ospita è cresciuta una pianta d'edera, che avvolge solo il cancello di ingresso e la porta, come se volesse impedire a qualcuno di entrare. Cosa ancora più strana è che non aumenta né in quantità né in volume, rimane concentrata lì, sempre nella stessa forma e posizione, sebbene nessuno si occupi di dare una sistemata in quel giardino.
Alcuni parlavano del fantasma di una bambina, altri del vecchio avido proprietario che era morto solo e senza parenti, un po' come Mazzarò di Verga, e che voleva che la casa restasse sua anche dopo la morte. E poi, a dirla tutta, ogni volta che ci passo davanti, anche se splende il sole, intorno alla casa sembra sempre buio (probabilmente anche a causa dei cipressi lì intorno).
Realtà o suggestione?

A presto per il resoconto del mio primo giorno in palestra!
G

12 commenti:

Francesco ha detto...

vabbè dai, aspettiamo la palestra....che secondo me sono storie più piccanti ed antropologiche !

G ha detto...

Ahahah, tempo al tempo e domani saprai che strage di culturisti che ho fatto!

MikiMoz ha detto...

Grazie mille G! **
Ho gli occhi a cuoricino!

Beh, dalla villa stregata hai tirato fuori anche altre due storie, di cui una davvero allucinante... quella delle impronte sul letto! Dev'esserci per forza una spiegazione!! Oo

Quanto alla villa, nessuno ci entra? I ragazzi non vogliono vivere un'avventura a caccia di fantasmi??

Moz-

G ha detto...

Ahahah prego, Moz! Sono felice ti sia piaciuto :-)

Qualcuno ha fatto riprese e foto dall'interno e ha notato che la luce entrava da angolazioni strane, ma si dice che non si riesce a starci dentro per più di 10 minuti, perché si sentono rumori metallici e rumori!
Questo non so se sia vero, ma a me mette i brividi lo stesso!

Per quanto riguarda il letto...non siamo riusciti a capire...e Pagnotta, malgrado il nome, è decisamente troppo piccolo per lasciare impronte così sul piumone!!!

Federica ha detto...

son talmente fifona che pure il tuo post mi agita!

G ha detto...

Ho tentato di esorcizzare la paura parlandovene!

MikiMoz ha detto...

Oddio ora voglio sfidare la storia dei 10 minuti e resistere per più tempo lì dentro!! :)

Moz-

Pier(ef)fect ha detto...

Forse non ti aiuterà con la tua paura ma io credo che non siamo solo corpo, il mondo non è solo "sostanza" ma ci sono anche molte energie, anche energie lasciate da noi dopo la morte.
A me ad esempio è successo di venire attirato verso il portafoglio di mio nonno tenuto in un cassetto (non perché fosse pieno di soldi, anzi non lo usava più da tempo essendo rimasto a letto, ma era una delle ultime cose sue) eppure io ho come sentito un istinto a tirare quel cassetto e a ritrovarmelo in bella vista anche se nessuno ci pensava più. Lo tengo con me. Ma anche entrare nella sua stanza mi investe di energia.

G ha detto...

Allora vieni a trovarmi e ti ci porto! :p (ma io resto fuori ahah)

G ha detto...

Sì, credo di aver vissuto quella sensazione, quando apro un portagioie di mia nonna, anche lui ignorato da tutti, e credo che la tua spiegazione, oltre a non spaventarmi poi così tanto, mi sembra anche plausibile :-)

Patricia Moll ha detto...

Bel post, G, sono contenta di averti scoperta sul blog di Mozzino.
Anch'io ritengo come Pier che siamo fatti di carne sangue ed energia. Un'energia di cui non ci rendiamo nemmeno conto consciamente ma che è più forte in alcune persone e meno in altre.
Anche l'amore è energia pura. Pensa al bacio di tua nonna che è venuta a darti l'ultimo saluto e a dirti che ti è vicina.
Ciaooo

G ha detto...

Ciao Patricia, benvenuta nel mio angolino! :-) sono felice di conoscerti!
Hai davvero ragione, credo che l'esempio di mia nonna sia davvero una prova che c'è infinita energia dentro di noi... E a pensare a com'era, credo che lei di energia ne avesse tanta :-)
A presto!!!